TASI


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CAPISALDI per decidere come gestire la TASI

(APKAPPA – Massimo Coscelli - 14.05.2014)

 

1) NESSUNA DENUNCIA

Anche se è un tributo nuovo, non c’è l’obbligo della denuncia e il comune deve essere autonomo utilizzando le informazioni già in suo possesso per l’IMU.

Nasce pertanto l’esigenza di avere degli strumenti informatici e/o un supporto esterno per creare la banca dati, assemblando le informazioni a disposizione dell’Ente quali catasto UTE, denunce IMU, denunce TARES, contratti di LOCAZIONE scaricabili gratuitamente dal SIATEL, Anagrafe cittadini.

 

2) OBBLIGO INVIO F24 PRECOMPILATO

Il contribuente non è tenuto al pagamento se non riceve l’avviso (stesse regole dei RIFIUTI) – vedi comma 689.

Per tale motivo il comune è obbligato a costituire una banca dati e a gestire al più presto il nuovo tributo.

Il legislatore sta però valutando di modificare la norma aggiungendo la parola “può inviare” facendola diventare una tassa in autoliquidazione.

Se ciò accadesse (a mio avviso avverrà al 100%), l’approccio al problema cambierà radicalmente perché a molti comuni non interesseranno più i servizi ma saranno interessati solo al software per evadere il quotidiano.

 

3) NON CREARE UNA 3° BANCA DATI

Anche se è un tributo nuovo, è sconsigliato creare una 3° banca dati che obbligherebbe poi l’ente a tenere aggiornata, oltre all’IMU e alla TARI.

Bisogna pertanto decidere se agganciarla ai RIFIUTI o all’IMU.

 

4) LA BASE IMPONIBILE E’ LA RENDITA

LA TASI si calcola sulla rendita dell’immobile ma il comune non ha la banca dati, perché l’IMU solitamente non è aggiornata e nella migliore delle ipotesi è ferma al 2009, il catasto UTE non è aggiornato e spesso ci sono i vecchi proprietari (soprattutto in determinate zone d’Italia) e la TARES che è attendibile non ha però la rendita catastale.

Ecco di nuovo il dubbio amletico: agganciarla ai RIFIUTI o all’IMU?

 

5) PAGA SIA IL PROPRIETARIO CHE L’INQUILINO

L’inquilino è tenuto al pagamento dal 10 al 30%.

Il restante lo deve pagare il proprietario (dal 70 al 90%).

Nasce il problema di agganciare 2 informazioni che sino ad oggi non sono mai state messe assieme.

La presenza dei dati catastali dell’immobile è fondamentale per il raggiungimento degli obbiettivi.

Nei comuni piccoli (sotto 5000 abitanti) solitamente l’80-90% degli immobili è di proprietà della persona che lo occupa.

 

6) POSSIBILI STRAVOLGIMENTI NORMATIVI

Oltre a continue proroghe che si succederanno una dopo l’altra (allo stesso modo di quanto è accaduto nel 2013 per la TARES), ipotizzo, ma è solo una mia considerazione personale non supportata da alcun elemento oggettivo, che il legislatore potrebbe cambiare la base imponibile facendo pagare la TASI non più sulla rendita ma sui mq, allo stesso modo della maggiorazione dei 30 centesimi applicata nel 2013.

Se ciò avvenisse, molti degli investimenti fatti sarebbero stati inutili e i problemi si ridurrebbero notevolmente (ad esempio non ci sarebbe più bisogno di avere i dati catastali legati alla denuncia TARES).

La strategia che sto adottando è quella di aspettare il più possibile, con tutti i rischi del caso qualora le stime dei tempi di realizzazione fossero errate.

 

COME CREARE LA BANCA DATI TASI

metodologie di lavoro a confronto

(in rosso quelle più probabili)

 

Da TARES con UTE

-Software “Frullatore” per dati catastali (sistemo 60% dei casi)

-Carico a mano i dati conosciuti personalmente (10%)

-Invio questionari al restante 30% (risponde solo il 10%)

-Bolletto in modo certo l’80% e il restante 20% lo invio ai proprietari dell’UTE che non sono stati abbinati

 

Altra soluzione: invio ai contribuenti due F24, uno per il 30% come occupante e uno per il 70% come proprietario e faccio decidere a loro se usare solo il 1° oppure entrambi (idea innovativa che forse prenderà piede quando incomincerà ad essere proposta)

 

Da TARES con IMU

-Stessa logica del metodo “da Tares con Ute”

-Non verrà richiesta perché se l’Imu esiste ed è aggiornata userò “da Imu con Trsu”

 

Da IMU con Anagrafe

-Illogico perché l’Imu contiene già la 1° casa e per le 2° case non è di nessun aiuto

 

Da IMU con TARES

-Software “Frullatore” per dati catastali (serve solo per ditte e 2° case)

-Carico a mano i dati conosciuti personalmente

-Invio questionari

-Bolletto in modo certo quasi il 100% perché per le 1° case proprietario e occupante coincidono e per ditte e 2° case il caricamento dell’eventuale inquilino è un’attività semplice nei comuni sotto i 5000 abitanti perché solo il 10-20% delle persone vivono in affitto

 

Solo IMU

-Caso di esenzione della TASI per le 2° cose, le ditte e le aree fabbricabili (scelta che verrà applicata ad esempio da tutti i comuni della provincia di Reggio Emilia, capoluogo compreso)

-Scelta politica vincente (l’immobile paga una sola volta, o l’IMU o la TASI e se servono soldi si mette l’aliquota IMU al massimo dato che quella della TASI è assente, rispettando il tetto massimo del 10,6 per mille)

-Ufficio Tributi tutelato (riduzione dei contribuenti da gestire, riduzione delle casistiche da gestire, coincidenza del proprietario con l’occupante quindi spedizione di un solo avviso di pagamento)

 

Da UTE con Anagrafe

-Software “Creatore” Imu o Tares

-Dopodiché rientro in una delle altre casistiche

-Caso remoto perché vuol dire che il cliente non dispone né dell’Imu (perché banca dati obsoleta) né della Tares (perché gestita all’esterno da un consorzio che non vuole fornire i dati)

 

Da UTE con TARES

-Stessa logica del metodo “da Imu con Tares”

 

Da “Tutti” gli archivi disponibili

-Servizio costruito su misura prendendo da ogni banca dati solo una determinata categoria di immobili ovvero quella che ha un’attendibilità elevata. Ad esempio:

da IMU solo 1° case

da TARES solo quelle con dati catastali presenti

da UTE solo quelli che esistono anche in IMU e TARES

etc.

 

CARICHI DI LAVORO DELL’UFFICIO TRIBUTI

 

Scadenze IMU

16 giugno – acconto

16 dicembre - saldo

 

Scadenze TARI

Le regolamenta il comune.

Avendo bisogno di liquidità e non avendo problemi con la propria banca dati, si presume:

aprile/maggio/giugno – acconto

settembre-ottobre – saldo

 

Scadenze TASI

16 giugno – acconto

16 dicembre - saldo

 

Stima dello stato dell’arte delle banche dati Tributi

dei comuni Italiani

(deduzioni soggettive di APKAPPA - Coscelli Massimo)

 

TARES

20%                Perfetta

40%                Perfetta ma con dati catastali almeno al 50%

30%                Perfetta ma senza dati catastali

5%                Normale perché ancora a TARSU

5%                Affidata in gestione all’esterno

 

IMU

15%                Perfetta

60%                Perfetta ma aggiornata a 4 anni fa

10%                Affidata in gestione all’esterno

10%                Obsoleta e non attendibile

5%                Mai fatto niente, banca dati da costituire

 

Per un’immobile, quanti F24 bisogna inviare?

 

Analizziamo il caso di marito e moglie proprietari di un’abitazione al 50% l’uno, dove i rifiuti vengono pagati dal marito.

 

Possibili combinazioni di F24 TA.SI. che si possono spedire per lo stesso caso:

1.        F24 spediti = 3 (farraginoso)

Marito 30% per occupante

Marito 35% per possesso al 50%

Moglie 35% per possesso altro 50%

2.        F24 spediti = 2 (contorto)

Marito 65% per occupante e per possesso al 50%

Moglie 35% per possesso altro 50%

3.        F24 spediti = 2 (ammissibile)

Marito 50% per occupante e per possesso al 50%

Moglie 50% per occupante e per possesso al 50% (anche lei abita in quell’immobile)

4.F24 spediti = 1 (stabilito dal comma 671)

Marito 100% per occupante e per possesso (come per la TARI è lui il 1° obbligato in solido)

Difficile da realizzare a livello informatico per le 2° case e le attività.

 

Nel caso l'immobile dei 2 coniugi fosse dato in affitto ad una terza persona, la quale paga anche i rifiuti, le combinazioni possibili sono:

1.        F24 spediti = 3 (ammissibile)

Inquilino 30% per occupante

Marito 35% per possesso al 50%

Moglie 35% per possesso altro 50%

2.F24 spediti = 2 (stabilito dal comma 681)

Inquilino 30% per occupante

Marito 70% per possesso (come per la TARI è lui il 1° obbligato in solido lato proprietà del bene)

 

Altro caso per prendere atto della complessità delle casistiche.

 

Due fratelli proprietari di una casa al 50% l’uno, dove il 1° fratello ci vive con la moglie alla quale sono intestati i RIFIUTI.

Il 2° fratello vende la propria quota al padre il 30 maggio 2014.

Il comune applica aliquote TASI diverse fra prima casa e seconde case: 1 per mille e 2,5 per mille nel 2° caso.

 

In tale casistica i conteggi dovranno essere così fatti:

-1 F24 con il 30% del 100% del 1x1000 per la moglie come occupante;

-1 F24 con 50% del 70% al 1x1000 per il 1° fratello come proprietario (essendo anche occupante si utilizza l’aliquota ridotta);

-1 F24 con il 50% del 70% al 2,5x1000 per 5/12esimi per il 2° fratello come ex-proprietario;

-1 F24 con il 50% del 70% al 2,5x1000 per 7/12esimi per il padre come nuovo proprietario.

 

Dubbio: è giusto usare aliquote diverse o ne andrebbe usata una sola (vedi comma 681 dove si cita testualmente “ammontare complessivo”)?