Dalla rel.16.6.0 alla rel.16.9.0 di ottobre 2016 |
-servizio di stampa, imbustamento e spedizione F24 di qualsiasi avviso di pagamento; - NEWS servizio di stampa, imbustamento e spedizione avvisi di accertamento con raccomandata R/R; -riporto dati catastali su denunce RIFIUTI o contratti Acquedotto (obbligo normativo dell’Agenzia delle Entrate); -data-entry delle dichiarazioni di successione ai fini ICI, IMU e TASI; -data-entry dei versamenti di qualsiasi tributo; -simulazione tariffe rifiuti TARI anno 2017; -supporto per riorganizzazione ufficio Tributi, messa in pari e scoperta evasione. Per maggiori dettagli rivolgersi direttamente alla ns. hot-line.
IMPORTANTE! Con il simbolo
Variazioni di carattere TECNICO
La soluzione consisteva nell’inviare il file all’assistenza che lo salvava con una versione opportuna di Word e in tempo reale lo restituiva. Ora il supporto dell’hot-line non è più necessario perché il programma elimina i caratteri sporchi inseriti da Word durante il salvataggio del documento. ATTENZIONE! Se si modifica manualmente l’RTF accedendo direttamente alla cartella “..\RTF\PERS” senza passare dal bottone <MODIFICA>, il documento non viene bonificato automaticamente.
Variazioni di carattere GENERALE
Per attivare la gestione dei documenti digitali, modulo opzionale, è necessario installare il nuovo programma denominato DigiDoc, richiedendo l’autoscompattante all’assistenza se si utilizza una versione Classica oppure tramite la voce di menu “Sistemaà Gestione del sistemaà Web Service à Installazione client DigiDoc” se si utilizza una versione Web Service. Successivamente è necessario installare su ogni postazione i vari componenti di DigiDoc tramite la voce di menu “Sistemaà Procedure di servizioà Installazione postazione DigiDoc”. Una volta fatto, nella maschera di stampa che permette di decidere dove indirizzare l’elaborazione (anteprima, stampa, PDF, Word, su file, etc.) viene aggiunto il bottone <DigiDoc> che permette di produrre il documento in formato PDF, firmarlo e trasmetterlo al modulo DigiDoc. Il bottone risulterà attivo solo se presente la relativa chiave di abilitazione nel GDOC (Gestore Documentale). In sintesi il DigiDoc (acronimo di Digital Document) racchiude in se quattro macro funzioni: 1.trasformare qualunque stampa in PDF; 2.firmare un file restando all’interno della procedura; 3.inserire il documento nel gestore documentale con appositi metadati di archiviazione per successive ricerche; 4.poter collegare al gestore documentale un sistema di conservazione a norma con appositi automatismi di invio. I punti 1 e 2 sono funzioni che possono essere comunque svolte dal cliente tuttalpiù in modo non integrato alle procedure. Anche il punto 3 è legato ad un servizio che comunque va acquistato a parte. L’aspetto principale è il punto 3: DigiDoc è un gestore documentale trasversale a tutte le applicazioni SICI. Fino a ieri il cliente avrebbe avuto i documenti “sparsi” nelle cartelle “documenti” di tutti i client di ogni applicazione, con DigiDoc questi documenti: -sono inseriti in un unico repository; -accessibili da qualunque procedura; -integrabili ad un sistema di conservazione. E’ questo il fulcro dell’acquisto: un sistema documentale trasversale. DigiDoc è pertanto una piattaforma documentale trasversale alle diverse aree dell’Ente che consente di archiviare, organizzare (classificare e fascicolare), ricercare, consultare e conservare documenti informatici: in altre parole il vero e proprio Archivio Comunale Digitale. Alte funzionalità: -attraverso la combinazione dei tasti ALT+D è possibile firmare e trasmettere al DigiDoc qualunque file prodotto con software esterni alla suite SICI, come ad esempio un documento di Word o un foglio di Excel; -attraverso la combinazione dei tasti ALT+R è possibile ricercare e consultare (in sola lettura) i documenti digitali pubblicati in DigiDoc.
Attenzione! Il collegamento è possibile solo se si accede alle varie procedure SICI tramite SSO – Single Sign-On.
Se l’ente è abbonato a tale servizio e se è stato inserito nel modulo GDOC il codice di abilitazione, l’autenticazione e il login avverranno automaticamente.
-possibilità di avere l’elenco analitico del recupero saldi negativi (tipo record G3) al fine di fornire alla ragioneria la motivazione delle trattenute effettuate dallo Stato. Si ottiene solo se viene utilizzato il bottone <Apri in Excel>; -possibilità di spaccare il file originale in N file, uno per ogni anno di competenza e a parità di anno uno per i versamenti ordinari e uno per i versamenti degli accertamenti, utile per semplificare le operazioni di importazioni nel caso di forniture enormi riferite ad argomenti diversi. I nuovi file aggregati vengono creati nella stessa cartella di origine dei dati; -possibilità di simulare l’importazione così da ottenere le incoerenze e decidere la combinazione migliore di come impostare i parametri. Nel caso di simulazione è possibile lavorare anche quando altri utenti sono all’interno del programma; -possibilità di importare anche la data fornitura, così da poter ottenere rendicontazioni precise per la quadratura con la contabilità; -memorizzazione dell’identificativo operazione utilizzato dal contribuente all’interno delle note del versamento. Miglioria di notevole aiuto per la TARI al fine di risalire al contribuente corretto in caso di incoerenze (come ad esempio la casistica della moglie che paga per il marito); •Per i comuni che dispongono di un POS, possibilità di registrare in tempo reale il versamento e di stampare apposita ricevuta da consegnare al contribuente presente allo sportello (per l’IMU vedi “Tributià IMUà Versamentià bottone <Altri dati>à bottone <Ricevuta>”, per la TARI vedi “Tributià TARIà Riscossione direttaà Versamentià Inserimento manuale versamentià bottone <Ricevuta>”). Per attivare la numerazione automatica della ricevuta è sufficiente impostare il campo “Numero ricevuta versamenti POS” esistente nella tabella dati generali di tutti i tributi. La numerazione è unica per tutti i tributi. La memorizzazione del numero di ricevuta sulla scheda del versamento avviene automaticamente solo dopo aver effettuato la stampa della ricevuta.
Variazioni sui CONTRIBUENTI
•La notifica degli avvisi di accertamento nel caso di contribuenti deceduti dove gli eredi hanno comunicato all’AdE la loro residenza fiscale, dovrebbe avvenire in “modo personale e nominale” e non in “modo impersonale e collettivo”. Nel programma non potendo indicare più di un recapito, si è costretti ad una gestione manuale della casistica appena esposta ovvero è necessario duplicare l’avviso in Word cambiandogli di volta in volta l’indirizzo. Per semplificare l’operazione, nella stampa degli avvisi di accertamento ICI/IMU/TASI e RIFIUTI, è stato aggiunto il parametro “Deceduti si/no” al fine di identificarli immediatamente e poterli eventualmente stampare in un secondo momento (attenzione: il filtro ragiona sul campo casistica impostato ad “A-Decesso del contribuente” e non sulla presenza della data di morte).
Variazioni sul collegamento con ANAGRAFE •Solitamente in anagrafe l’indirizzo di emigrazione viene indicato in unico campo ovvero contiene via e civico assieme. Per tale motivo quando si effettuava il riporto delle variazioni da anagrafe ai tributi, anche se l’indirizzo era lo stesso, per la procedura risultava diverso. Ora il problema è stato risolto.
Variazioni sull’I.M.U. e sulla TA.S.I.
E’ necessario creare nella tabella delle ulteriori aliquote una apposita voce per i comodati con il flag “[x] Applica riduzione del 50% per uso gratuito” e assegnare tale codice sia alle abitazioni che alle pertinenze man mano che presentano la denuncia.
E’ sufficiente impostare nell’avviso di accertamento (bottone <Dettaglio>à bottone <Interessi>) la data termine rateizzazione. Durante la creazione dei solleciti/ingiunzioni/ruoli coattivi se la data generazione sarà minore della data fine rateizzazione, l’accertamento non sarà preso in considerazione. Attenzione! Non è gestita la perdita della rateizzazione per mancato pagamento di una o più rate. Nella stampa dell’elenco avvisi di accertamento e possibile individuare coloro che hanno la data termine rateizzazione compilata (filtro in 2° pagina).
-aggiunta l’operazione “aggiungi tutto” utile se si conosce già la storia del contribuente; -i quadri delle variazioni non venivano proposti cronologicamente; -gli immobili della pratica non erano ordinati correttamente per foglio e mappale; -viene proposto in automatico l’immobile della pratica con stessi dati catastali così da velocizzare le operazioni di abbinamento.
In modo analogo, a fianco di ogni immobile dichiarato ai fini ICI/IMU/TASI viene indicato: -nulla se rendita e % possesso combaciano con quelli risultanti a Catasto; -un doppio asterisco a destra del valore se rendita oppure % di possesso sono differenti; -un punto di domanda se i dati catastali non vengono trovati all’UTE. Caso mai tali informazioni supplementari rallentassero l’elaborazione, è possibile disattivarle impostando “Controllo con catasto a no” nelle opzioni di stampa. •Rivista l’importazione dei MUI: se il contribuente agganciato è un “NON CONOSCIUTO” sorto dall’importazione dei versamenti, vengono ora aggiornati tutti i dati anagrafici con quelli presenti nel MUI. •Per i comuni che sono stati soggetti a fusione, sulla scheda dell’immobile è necessario indicare il codice ulteriore aliquota per poter applicare l’aliquota corretta in base al comune. Essendo un’operazione manuale e importantissima, è facile distrarsi e lasciare il campo in bianco. Per eliminare tale errore di distrazione è possibile rendere il campo obbligatorio impostando in modo opportuno la “Tabellaà Dati generalià 2° paginaà riquadro dati specifici per ICI/IMU/TASI”.
Variazioni sulla TA.RI., TA.R.ES., TA.R.S.U. e T.I.A.
Purtroppo negli anni, soprattutto nel 2013 con l’avvento della TARES, la classificazione tariffe può essere cambiata motivo per cui, dopo la duplicazione, era necessario correggere il codice tariffa e, nel caso di suppletivo con accertamento, ripremere il bottone <Calcola>. Ora il limite non esiste più: è sufficiente compilare nella tabella tariffe i codici abbinati nei vari anni.
•Nella stampa elenco morosi aggiunta la possibilità di individuare le omesse denunce, utile per individuare errori sui codici fiscali, ditte individuali che hanno pagato con il codice fiscale anziché con la partita IVA oppure contribuenti di altri comuni che hanno sbagliato ad indicare il codice catastale sull’F24.
In fase di generazione del ruolo è sufficiente impostare “Tipo ruolo = solo accertamenti”.
•Se una persona cambia famiglia all’interno del comune ed è intestatario di una denuncia TARI, il calcolo degli occupanti potrebbe risultare errato (è il caso ad esempio di un marito che divorzia e che torna ad abitare con i suoi genitori). Possibilità di individuare tali casistiche per le verifiche del caso (Contribuentià Collegamento Anagrafeà Intestatari denuncia TARI con cambio famiglia). •Possibilità di stampare l’F24 da allegare all’avviso di accertamento direttamente dalla pratica (Tributià TARIà Praticheà bottone <Stampe>à bottone <Bollettino violazioni o F24>). •Possibilità di ottenere una statistica che permetta di capire quante denunce hanno determinati post-it (Tributià TARIà Ruolià Statistica classificazione dei contribuenti).
•Durante l’importazione dei versamenti vengono saldati automaticamente i solleciti qualora esistano. In alcuni casi la procedura saldava erroneamente dei solleciti anche se l’importo non copriva sanzioni ed interessi.
Non si tratta di un nuovo punto a menu ma di un servizio a pagamento simile al “frullatore” (riporto dati catastali da UTE a TARI per comuni che non hanno avuto il tempo di raccoglierli) o al “creatore” (creazione IMU da UTE per comuni che non dispongono di una banca dati aggiornata). Se invece si vuole procedere autonomamente allora utilizzare la stampa “Immobilià Catasto metricoà Confronto UTE-RIFIUTIà Elusori”. •Gli avvisi di accertamento per infedele od omessa denuncia vanno caricati nell’anno di emissione. Se per non conoscenza della logica del programma tali atti sono stati caricati in un altro anno, è ora possibile spostarli nell’esercizio corretto in modo tale da generare un ruolo unico per tutti gli accertamenti emessi nel 2016 (Tributià TARIà Stampeà Contenziosoà Spostamento accertamenti da un anno all’altro).
Variazioni sull’ACQUEDOTTO
E’ sufficiente impostare nella tabella dati generali ACQUA l’importo al mc. per le tre tipologie di consumo acqua, fogna e depurazione (stessa logica della componente UI1). Per ottenere il resoconto dei riversamenti da effettuare alla CSEA (Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali - ex CCSE), utilizzare la nuova stampa “Tributià Acquedottoà Ruolià Prospetto componente UI2”.
I nuovi controlli sono operativi, in modalità “non bloccante”, dal 09.05.2016. Dal 01.08.2016 il loro mancato superamento comporterà lo scarto del file.
Per utilizzare il nuovo formato è sufficiente impostare il campo “Codice unico CBI” nella tabella dati generali di tutti i tributi (se non conosciuto chiederlo alla propria banca di appoggio) e in fase di creazione del file selezionare “Tracciato = XML”. •Possibilità di calcolare l’ammontare complessivo degli interessi maturati sui depositi cauzionali che dovranno essere restituiti agli utenti al momento della chiusura del contratto, importo che deve essere indicato a bilancio tra gli accantonamenti (Tributià Acquedottoà Contrattià Elenco contrattià formato = registro deposito cauzionaleà parametro “Calcolo interessi al”). •Eliminati dalla 2° pagina del contratto, i 6 campi relativi ai debiti/crediti da precedente fatturazione (Acqua, Quota fissa acqua, Idrante, Fisso fogna/depurazione, Fognatura, Depurazione) perché inutili, dato che la procedura imputava eventuali importi residui tutti nel campo “Altre voci”. Eventuali debiti/crediti vanno gestiti con l’apposito bottone <Addebiti e Accrediti>. •Negli addebiti/accrediti è possibile indicare la causale: ora tale campo è stato reso tabellare così da poter gestire le decine e decine di casistiche possibili.
(*) Esiste anche documentazione specifica. |